BOLOGNA – Il Cardinale Matteo Maria Zuppi con i rappresentanti della Chiesa greco-ortodossa, della Chiesa copta e della Chiesa evangelica ha presieduto i vespri ecumenici in occasione della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani, venerdì 24 gennaio 2025, nella Basilica di San Paolo Maggiore, a Bologna per promuovere l’unità e il dialogo tra le Chiese cristiane in un mondo segnato da divisioni. Suor Elena Gozzi ha pronunciato l’omelia
“Non è mai scontato ritrovarsi, e c’è sempre una dimensione di comunione che ci supera e rende pieno il nostro incontro”. Con queste parole il Cardinale Matteo Maria Zuppi ha aperto il suo discorso durante i Vespri ecumenici tenuti nella Basilica di San Paolo Maggiore a Bologna il 24 gennaio 2025. La celebrazione, che rientra nell’ambito della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani, ha visto la partecipazione di rappresentanti della Chiesa greco-ortodossa, della Chiesa copta e della Chiesa evangelica.
La voce di Suor Elena Gozzi: una chiamata all’unità
Nel cuore della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani, Suor Elena Gozzi, francescana alcantarina, ha offerto una riflessione intensa e coinvolgente toccando i cuori dei presenti, evocando immagini potenti e parabole di vita concreta.
«Fratelli e sorelle in Cristo, buonasera. Don Matteo, buonasera. Mai avrei immaginato di presentarmi a te predicando in questa situazione», ha esordito Suor Elena con umiltà, paragonandosi a San Francesco d’Assisi, colto nell’imbarazzo di dover predicare dinanzi al Papa.
Il primo seme che ha voluto consegnare è stato quello dell’unità, intesa come sfida immensa e come compito che trascende i confini della Chiesa per toccare l’intera umanità. «Non è solo questione di unità tra i cristiani, ma di unità tra tutti gli uomini della terra». Questo richiamo all’universalità dell’unità è stato il filo conduttore della sua predicazione.
Un secondo seme è stato ispirato da San Paolo, che con la sua passione per il Vangelo è divenuto simbolo stesso dell’unità tra i popoli. L’apostolo delle genti, ebreo convertito, missionario instancabile, è stato per Suor Elena l’esempio di come l’unità vada perseguita con ardore e dedizione.
Poi ha rivolto lo sguardo sulla realtà della città di Bologna, rivelando un dato significativo: dei 96.000 studenti universitari presenti in città, meno dell’1% entra in una chiesa. Ma proprio in questo ha scorto un’opportunità: comprendere cosa cercano i giovani di oggi. Ha raccontato l’incontro con una ragazza iraniana, non cristiana, che entrando in chiesa le ha detto: «Credo nella preghiera, credo che se preghiamo insieme questa preghiera raggiungerà gli uomini». Un episodio che ha voluto offrire come spunto di riflessione per tutti: «Tutti, anche quelli che non lo sanno, cercano la pace, l’amicizia, il dialogo».
Infine, il cuore della sua omelia: l’invito ad imparare a parlare lingue nuove. «Dobbiamo metterci alla scuola dello Spirito Santo e chiedergli che ci ispiri un linguaggio che possa arrivare al cuore e creare unità». Un’unità che si costruisce nella speranza, nella fiducia che, come diceva Papa Benedetto XVI, «c’è ancora speranza, che il Signore farà grandi cose con il nostro poco».
L’appello del Cardinale Zuppi: pellegrini di unità
Il Cardinale Matteo Zuppi al termine della preghiera ha ricordato come l’unità non sia una semplice questione di rispetto e conoscenza reciproca, ma una chiamata a qualcosa di più profondo. «Divisi saremo sempre tutti più deboli davanti alle idolatrie del mondo, dal potere alla ricchezza, dall’umiliazione della persona alla chiusura nel proprio io».
Ha poi ricordato il prossimo anniversario dei 1700 anni del Concilio di Nicea, sottolineando il significato del “noi crediamo” utilizzato nel Simbolo della fede, espressione della comunione tra le Chiese. Papa Francesco ha più volte ribadito l’importanza di questo anniversario come occasione per un rinnovato impegno ecumenico.
Un segnale di unità concreta è rappresentato dal fatto che quest’anno la Pasqua verrà celebrata nella stessa data da tutte le Chiese cristiane. Zuppi ha definito questa coincidenza una “provvidenziale circostanza” e un appello a compiere un passo deciso verso l’unità. «Possa essere questo un appello per tutti i cristiani d’Oriente e d’Occidente a compiere un passo deciso verso l’unità intorno a una data comune per la Pasqua», ha affermato.
Conclusione: un cammino da continuare
La Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani ha rappresentato un momento di riflessione profonda e di dialogo autentico. L’appello di Suor Elena Gozzi e del Cardinale Zuppi è stato chiaro: l’unità non è un’utopia, ma una responsabilità che tutti siamo chiamati a costruire, passo dopo passo, con speranza e perseveranza.