BOLOGNA – Nella settimana di presenza in città dell’immagine della Madonna di San Luca, anche le comunità ortodosse hanno sostato in preghiera.
I pellegrinaggi cittadini alla Madonna in Cattedrale erano stati aperti da un gruppo di ortodossi georgiani e ancora ortodosso è stato l’ultimo gruppo prima della grande processione che ha riaccompagnato l’Immagine al suo santuario.
Con l’arrivo in Cattedrale dell’Immagine della Madonna di San Luca, la comunità ortodossa georgiana presente sotto le due torri, è stata tra le prime a venire a pregare. Guidata dall’Archimandrita Gabril che visita regolarmente la comunità bolognese. I fedeli ortodossi si sentono naturalmente attratti dalla devozione per la Madonna di San Luca, questa antica icona testimone della fede della Chiesa indivisa.
Una pace molto fragile caratterizza la vita del paese caucasico, che vive da anni una situazione paragonabile a quella dell’Ucraina e i credenti di questa comunità si uniscono con molta fiducia alla preghiera corale che sale al cielo in questi giorni per il dono della pace. La Chiesa ortodossa georgiana è una delle cristianità più antiche della storia: il cristianesimo fu adottato ufficialmente da quella nazione subito dopo l’Armenia. I fedeli georgiani di Bologna saranno presenti con i loro stendardi e le loro bandiere alla grande processione di domenica prossima alla quale sono invitate anche tutte le comunità cattoliche e ortodosse nate dall’immigrazione.
Il Vescovo Dionisios di Cotieo ha celebrato la paraclisi – così si chiama nel rito orientale – la supplica alla Madre di Dio, insieme ai fedeli della parrocchia di San Demetrio Megalomartire. Erano numerosi i fedeli, in gran parte di origine greca, che hanno accompagnato il Vescovo ausiliare dell’Arcidiocesi Ortodossa d’Italia del Patriarcato ecumenico.
È commovente constatare come con grande naturalezza anche i sacerdoti e i fedeli ortodossi partecipano alla gioia della città per la visita annuale della Madonna di San Luca, come è accaduto anche successivamente nella processione: nonostante la mancanza di comunione tra le Chiese, la comune devozione per la Madre di Dio è un potente segno di speranza e di fraternità già compiuta.
Il Vescovo Dionisios ha ricordato come la causa delle guerre è sempre il peccato dell’uomo, per questo il più grande contributo che come cristiani possiamo dare alla causa della pace è un sincero cammino di conversione e di riconciliazione.
Don Andres Caniato