Come spesso succede, arrivati alla fine di un’esperienza come un campo estivo ci si rende conto che in realtà l’esperienza parte ben prima della data fissata nel calendario; in questo caso la proposta di quest’estate nasce un lunedì sera di Novembre, quando in videochiamata con i membri dell’equipe giovani uno di noi ha detto: “Ho visto che la diocesi di Fiesole ha organizzato un campo giovani interreligioso, potremmo provare anche noi qui a Bologna.”. L’idea è piaciuta a tutti così abbiamo iniziato a guardarci intorno, per conoscere altri giovani della nostra città di religioni diverse dalla nostra.
Grazie ad un lavoro di rete insieme ad alcuni adulti intorno a noi siamo entrati in contatto con i GMI (Giovani Musulmani d’Italia a Bologna) e abbiamo fissato un primo incontro da remoto, per parlare di questa proposta.
Il nostro era un desiderio di conoscenza e incontro che potesse essere prezioso per tutti, per questo motivo desideravamo essere non solo disponibili ma anche consapevoli di quello che stavamo andando ad incontrare: alcuni di noi hanno deciso di partecipare ad alcuni seminari sulla religione islamica e i suoi fondamentalismi, tenuti dalla Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna.
Durante gli incontri online tra l’equipe giovani di AC e i ragazzi e le ragazze di GMI ha preso forma quella che è stata l’esperienza estiva vissuta insieme nel weekend del 7 e 8 agosto; inizialmente il desiderio era quello di vivere una settimana di comunità caratterizzata da momenti di gioco e momenti di riflessioni e condivisioni, tuttavia il periodo estivo e l’incertezza di questa seconda estate di COVID ci hanno portato ad abbassare l’asticella delle nostre aspettative.
L’obiettivo era chiaro e comune: volevamo conoscere i punti in comune e capire le differenze della religione cristiana e della religione islamica, partendo da quello che senza dubbio ci accomunava: essere giovani che vivono a Bologna, studiano o lavorano e seguono un personale cammino di fede.
Sabato 7 agosto abbiamo organizzato una giornata al Parco Storico di Monte Sole perché crediamo nella potenza evocativa di quel luogo e nell’importanza di conoscere la storia che fa parte della nostra città.
D’accordo con il gruppo dei GMI ci siamo trovati alla stazione di Pian di Venola per salire fino al Poggiolo ripercorrendo il sentiero “del postino”, uno dei sentieri che portano ai luoghi protagonisti dell’eccidio di Monte Sole. Il cammino è stato il primo momento importante di conoscenza, fino a quel momento ci eravamo visti solamente attraverso gli schermi, tra una fatica e l’altra sono nati i primi scambi e le prime chiacchierate che ci hanno accompagnato fino al momento del pranzo tutti insieme.
Nel pomeriggio grazie alla collaborazione con la Scuola di Pace di Monte Sole abbiamo fatto il primo vero e proprio incontro: Elena ci ha aiutato a ripercorrere la storia delle comunità che avevano abitato quei luoghi e abbiamo portato avanti una riflessione sul tema dell’odio. Il dibattito si è spostato su riflessioni riguardo i pregiudizi che viviamo nella nostra quotidianità: i musulmani che vivono nella nostra città sentono spesso il peso dei pregiudizi di chi non conosce la loro religione e anche noi dal canto nostro siamo talvolta vittime di pregiudizi da parte dei nostri coetanei che non conoscono né condividono la nostra scelta di vivere un cammino di fede. Cos’è il pregiudizio? Come nasce? Come può essere eliminato? Perché ci fa soffrire? Queste sono alcune delle domande su cui ci siamo soffermati maggiormente.
Il dibattito è stato un momento molto forte e intenso che ci ha permesso di cambiare il nostro sguardo e di notare quello che ci accomuna.
La giornata di sabato si è conclusa con i saluti e l’appuntamento al giorno successivo davanti alla chiesa di Santo Stefano.
Per la domenica il desiderio sin dall’inizio era quello di far conoscere al gruppo un luogo importante per i cristiani bolognesi, per questo la nostra strada ci ha condotto alla Basilica di Santo Stefano, nel cuore di Bologna. Domenica 8 agosto di prima mattina ci siamo trovati in piazza Santo Stefano insieme a due guide del gruppo Pietre Vive che ci hanno fatto il regalo di scortarci e di guidarci in tutto il complesso delle Sette Chiese. La visita ci ha permesso di conoscere l’importanza religiosa e storica di questa chiesa per la nostra città e ci è stata regalata una mattinata da “turisti a casa”. Anche le emozioni di quella mattinata ci hanno fatto molto riflettere: pur essendo tutti nati e cresciuti a Bologna non ci siamo mai soffermati a voler conoscere la storia di questo posto che abbiamo tutti i giorni a portata di mano, la visita guidata è stato anche un bel modo per ritrovarsi dopo la giornata di sabato passata insieme, per dare un piccolo freno alle giornate estive spesso molto movimentate.
Questa esperienza che potrebbe sembrare molto piccola dall’esterno, è stata a mio avviso un grande primo passo verso un rapporto che potrebbe continuare ad arricchirci tanto in qualità di giovani adulti. Ci siamo conosciuti e abbiamo creato un legame, abbiamo allargato la rete cittadina e abbiamo trovato un desiderio comune di volerci aprire a tutto quello che la nostra città può offrire. Abbiamo manifestato un forte bisogno di poterci confortare su temi delicati che ci stanno a cuore come l’odio, i pregiudizi e le fragilità che fanno parte di ognuno di noi, abbiamo nel cuore il desiderio di portare avanti e rendere più solido questo legame che potrà essere per noi anche un nuovo snodo per il cammino di fede personale
L’equipe giovani
Articolo tratto dal periodico dell’Azione Cattolica di Bologna: ” Agenda” n. 3-4 del2021