BOLOGNA – Ufficio per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso propone per il 2026 un percorso articolato di eventi culturali e formativi per favorire un dialogo tra culture e religioni, coinvolgendo scuole, istituzioni, associazioni e il mondo del carcere.
La città di Bologna, da sempre crocevia di culture, lingue e religioni, ha bisogno di spazi di incontro e di dialogo che aiutino a costruire una comunità più inclusiva, attenta ai temi della convivenza civile, della dignità umana e del reciproco riconoscimento.
Il progetto è pensato in collaborazione con: Ufficio Insegnamento della Religione Cattolica nelle scuole, Casa Circondariale di Bologna Rocco D’Amato, la Fondazione del Monte e il Comune di Bologna.
Si articola in tre momenti principali che si svolgeranno tra febbraio e giugno 2026.
1. Nuovo spettacolo teatrale “Simeone e Samir”
Il primo appuntamento vede protagonista la compagnia teatrale-musicale di Alessandro Castellucci che porterà in scena “Simeone e Samir. Dialoghi notturni di un cristiano e un musulmano in fuga”, nuovo adattamento teatrale del testo di Ignazio De Francesco.
“In una notte di tempesta, alla vigilia di una grande battaglia campale tra l’esercito dei soldati cristiani e quello dei soldati musulmani, due uomini in fuga da quegli accampamenti, un cristiano e un musulmano, si rifugiano in una grotta del deserto, dimora di un eremita. La convivenza forzata in quella vigilia di guerra li porta a conoscersi, dialogare sul senso della vita, sulla rispettiva fede e spiritualità sul perché delle guerre e sul modo di risolverle” (link al testo, già messo in scena da Alessandro Berti).
L’occasione è il documento sulla Fratellanza Umana per la Pace Mondiale e la Convivenza Comune, firmato da Papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar Ahmad al-Tayyeb il 4 febbraio 2019, ad Abu Dhabi. I temi trattati in questo documento sono molto attuali per il tempo che stiamo vivendo e per lo scopo del nostro progetto. Nell’introduzione si dice
La fede porta il credente a vedere nell’altro un fratello da sostenere e da amare. Dalla fede in Dio, che ha creato l’universo, le creature e tutti gli esseri umani – uguali per la Sua Misericordia –, il credente è chiamato a esprimere questa fratellanza umana, salvaguardando il creato e tutto l’universo e sostenendo ogni persona, specialmente le più bisognose e povere.
Partendo da questo valore trascendente, in diversi incontri dominati da un’atmosfera di fratellanza e amicizia, abbiamo condiviso le gioie, le tristezze e i problemi del mondo contemporaneo, al livello del progresso scientifico e tecnico, delle conquiste terapeutiche, dell’era digitale, dei mass media, delle comunicazioni; al livello della povertà, delle guerre e delle afflizioni di tanti fratelli e sorelle in diverse parti del mondo, a causa della corsa agli armamenti, delle ingiustizie sociali, della corruzione, delle disuguaglianze, del degrado morale, del terrorismo, della discriminazione, dell’estremismo e di tanti altri motivi.
La rappresentazione teatrale aiuta ad entrare negli argomenti del documento di Abu Dhabi e offre spunti per vivere l’oggi.
Lo spettacolo sarà rappresentato in tre contesti:
- in carcere, per i detenuti e il personale; venerdì 6 febbraio 2026
- in una replica pubblica al Cinema Teatro La Perla, per la città, alla presenza di rappresentanti istituzionali e del mondo associativo; venerdì 6 febbraio 2026 ore 18.30 a cinema Perla.
- in una rappresentazione rivolta alle scuole, sabato 7 febbraio 2026 ore 9.30 a cinema Perla.
La partecipazione delle scuole è favorita dalla collaborazione dell’ufficio per l’Insegnamento della religione cattolica della diocesi di Bologna, che coordina le iscrizioni e la preparazione didattica delle classi.
2. Proiezione e dialogo “Joseph and Brothers”
Il secondo appuntamento riguarda sempre il teatro e un testo di fratel Ignazio. Verrà proiettato il video dello spettacolo “Joseph and Brothers”, adattamento teatrale di Alessandro Berti del testo “Giuseppe e i suoi fratelli” di Ignazio De Francesco. Il testo completo si trova in questa pubblicazione.
La rappresentazione porta in scena l’incontro inatteso di tre uomini – Gadi, Salvo e Ahmad – costretti a convivere, loro malgrado, nella stessa cella.. Fin dal primo momento emergono le distanze tra loro: differenze di lingua, cultura, fede, origine e perfino nelle vicende giudiziarie che li hanno condotti lì.
Nove metri quadrati diventano così il mondo di cui devono condividere ogni respiro. Ognuno resta legato alla propria storia, alle proprie abitudini, ai ricordi delle persone amate, e soprattutto al modo di essere “fratelli” tipico della cultura dove sono nati. A poco a poco si crea tra loro una forma inattesa di solidarietà. Nella fragilità, imparano a sostenersi, scoprendo che quel minuscolo spazio li rende, volenti o nolenti, compagni di vita. Nel dialogo si confrontano anche grazie alla vicenda biblica di Giuseppe e i suoi fratelli.
È possibile immaginare una “Costituzione della Terra”, una legge comune capace di superare gli schemi rigidi e ormai superati del nostro tempo?
Faremo due proiezioni:
- Il 17 aprile 2026 nella Casa circondariale di Bologna, insieme ai detenuti
- Il 24 aprile 2026 in una scuola di Bologna.
Ad ogni proiezione seguirà il dialogo con fratel Ignazio con i rappresentanti delle varie tradizioni religiose, per favorire il confronto tra studenti, detenuti e cittadini.
La scelta della scuola avverrà con l’aiuto dell’ufficio per l’Insegnamento della religione cattolica della diocesi di Bologna,
3. Convegno “Incontrarsi sul grande confine”
Il terzo appuntamento consiste in un incontro pubblico, in una sala conferenze cittadina, in collaborazione con il comune di Bologna, sul tema: “I riti di passaggio dalla vita alla morte come strumento di dialogo tra culture e religioni”.
Un appuntamento culturale e formativo di alto profilo, con la presenza di studiosi e rappresentanti religiosi, volto a riflettere sul significato profondo dei riti e delle tradizioni spirituali come ponti di dialogo.
La data è ancora da definire: lunedì 11 maggio 2026, o altra data tra maggio e giugno 2026.
Referente per informazioni:
Don Andres Bergamini
direttore dell’ufficio per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso della Chiesa di Bologna
udedi@chiesadibologna.it



