BOLOGNA – Il resoconto del viaggio 5-6 giugno 2023 in Ucraina come inviato del Papa e il ritorno a Bologna dove ha incontrato la comunità grecocattolica ucraina.
Una visita breve ma intensa per il Cardinale Zuppi, inviato speciale del Papa, a Kiev. Zuppi era accompagnato da un officiale della Segreteria di Stato con il costante supporto del Nunzio Apostolico in Ucraina mons. Visvaldas Kulbokas. Una visita per ascoltare, dunque, per tentare di porre le premesse ad un clima di pacificazione. Nel corso della visita, il Cardinale ha avuto modo di soffermarsi in preghiera nell’antica basilica di Santa Sofia di Kiev, la Chiesa che rappresenta la storia millenaria della cristianità in quella terra.
Momento culminante della visita è stato l’incontro con il Presidente Volodymyr Zelenskyi: “Si dovrà certamente riflettere su cosa fare dopo – così ha commentato il Nunzio Kulbokas alla stampa – ma adesso è il momento dell’ascolto”. Il Cardinale ha fatto visita a Bucha nella regione di Kiev, accompagnato dai rappresentanti delle autorità locali e ha potuto vedere con i propri occhi la tremende sofferenze subite dalla popolazione ucraina.
Presso la Chiesa di Sant’Andrea il primo chiamato, sono sepolte 119 vittime dell’occupazione russa. Il Cardinale ha paragonato Bucha al dramma vissuto a Monte Sole, con omicidi di massa di civili da parte dei nazisti. Mentre il capo dell’amministrazione regionale di Kiev ha affermato che gli ucraini, come nessun altro, vogliono che crimini così terribili contro l’umanità non si ripetano mai.
Tra gli incontri avuto dall’inviato speciale del Papa, c’è stato quello con il vice-primo ministro dell’Ucraina Iryna Vereshchuk con la quale si è parlato del possibile ruolo della Santa Sede nel ritorno degli orfani ucraini dalla Russia e dai territori occupati e sulla necessità di aiuti umanitari alla popolazione soprattutto nell’area colpita dal disastro ecologico, causato dalla distruzione della diga sul Dniepr. “È inaccettabile che la violenza di questa guerra abbia toccato i bambini”. Sono parole del Cardinale raccolte durante i suoi incontri.
“Papa Francesco, parlando dell’Ucraina, ha usato un’espressione molto bella: “Le tue lacrime sono le mie lacrime, il tuo dolore è il mio dolore”. E oggi dico che i vostri figli sono i nostri figli. Posso parlarne perché tanti bambini sono venuti in Italia… è stato molto bello vedere l’ospitalità con cui gli italiani hanno accolto i bambini ucraini”. Il cardinale ha parlato del fatto che i bambini italiani e ucraini nelle scuole hanno trovato rapidamente una lingua comune e sono diventati amici. “Naturalmente la Chiesa farà tutto il possibile per proteggere la vita dei bambini”, ha assicurato il card. Zuppi.
Nei locali della Nunziatura, il cardinale ha ricevuto una delegazione del Consiglio panucraino delle chiese e delle organizzazioni religiose: l’inviato del Papa ha ascoltato attentamente le opinioni dei rappresentanti delle chiese e delle organizzazioni religiose ucraine e ha assicurato che la loro posizione sarà presa in considerazione nelle ulteriori attività di costruzione della pace da parte della Santa Sede. I risultati dei colloqui, verranno portati all’attenzione del Santo Padre e saranno utili per valutare i passi da continuare a compiere sia a livello umanitario che nella ricerca di percorsi per una pace giusta e duratura.
Visita a sorpresa del Cardinale Zuppi alla parrocchia grecocattolica ucraina, domenica 11 giugno. L’Arcivescovo ha voluto condividere con la comunità ucraina bolognese alcuni elementi della sua recente visita come Inviato speciale del Papa.
La comunità di San Michele ha accompagnato e accompagna con la preghiera il Card. Zuppi nel delicato compito che Papa Francesco gli ha affidato. La parrocchia di San Michele degli Ucraini era in festa per la prima comunione solenne di alcuni suoi ragazzi. Come noto, i cattolici di rito bizantino, come tutti i cristiani orientali, ricevono tutti i sacramenti tutti insieme alla nascita: Battesimo, Cresima ed Eucaristia.
La Chiesa ucraina ha scelto però di accompagnare con particolare rilievo i bambini che, arrivati all’età della consapevolezza, con un corso di catechesi, celebrano il sacramento della Penitenza e partecipano con più maturità alla Santa Eucaristia. I ragazzi erano accompagnati dalle loro famiglie. Nel rito bizantino, per la celebrazione dell’Eucaristia viene utilizzato il pane lievitato, diviso accuratamente in tante particelle. Prima della comunione, il pane consacrato viene immerso nel calice e per la distribuzione della Santa Comunione viene utilizzato uno speciale cucchiaio. Sono momenti di festa, che la comunità vive, portando però nel cuore il profondo dolore per le sofferenze vissute dalla loro patria e una solida attenzione nei confronti delle comunità ucraine che vivono più direttamente le conseguenze della guerra.
La parrocchia di San Michele, guidata da don Mykhaylo Boiko continua ad assistere la comunità di Berislav alla quale viene fatta giungere acqua in bottiglia e aiuti per i bisognosi. Berislav si trova su quelle che erano le rive del grande invaso costituito dalla diga di Kahovske e da quel serbatoio ricavava l’acqua potabile e l’energia elettrica. Ora che la diga costruita nel 1950 è stata distrutta, la cittadina si trova senza acqua potabile.