Teatro interreligioso

Lo spettacolo Joseph & Bros* in carcere e al Festival francescano

Giuseppe e i suoi fratelli" ha debuttato in anteprima alla Casa circondariale della Dozza e al Festival francescano

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BOLOGNA – Scritto ad Ain Arik nei primi mesi della Grande Strage, “Giuseppe e i suoi fratelli” ha debuttato al Festival francescano, con due rappresentazioni: martedì mattina 24 settembre nel carcere di Bologna, e mercoledì sera 25 settembre all’Oratorio san Filippo Neri.

Ha debuttato al Festival Francescano lo spettacolo teatrale «Giuseppe e i suoi fratelli», nato dal riadattamento del regista Alessandro Berti che, in questa produzione, veste anche i panni dell’attore. Il copione, messo in scena in anteprima nel carcere della Dozza, racconta la storia di Salvo, Ahmad e Gadi, rispettivamente italiano, tunisino ed ebreo, alle prese con la stessa cella del medesimo carcere in seguito ad alcuni delitti. Una storia di scontro ed incontro con, sullo sfondo la storia biblica del Patriarca Giuseppe.

Altre foto in questa galleria.

Il video della discussione a fine spettacolo all’oratorio San Filippo Neri, con i protagonisti.

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In carcere

La direzione del carcere ha messo a disposizione 50 posti a “esterni”, in aggiunta ai 100 “interni”. Chi ha voluto partecipare alla rappresentazione in carcere è stato autorizzato all’ingresso, comunicando il proprio nome, cognome, data di nascita e scan di un documento di riconoscimento a Caterina Baldini, segretaria di produzione dell’associazione culturale/teatrale Casavuota, email: <josephandbros.bo@gmail.com>.

Oratorio San Filippo Neri

L’ingresso all’Oratorio San  Filippo Neri è stato libero sino a esaurimento posti. Per informazioni: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-joseph-bros-949646988707.

La trama

In una cella di carcere convivono tre uomini, ciascuno con la propria pena: Salvo è un killer di mafia, Ahmad uno spacciatore tunisino di origini palestinesi, Gadi un ebreo, imprenditore, poi autore del cosiddetto “omicidio del pomeriggio maledetto”. Tre universi che si incontrano, si scontrano, si confrontano, sullo sfondo della vicenda biblica del patriarca Giuseppe. Il tema è la parola “fratello“: le sue potenzialità positive e negative, le sue luci consolanti e le sue ambiguità tenebrose, dal microcosmo delle relazioni interpersonali allo scenario del rapporto tra popoli.

Gli attori

Gli attori sono Francesco Maruccia (Salvo), Savì Manna (Ahmad) e Alessandro Berti (Gadi), che ha anche adattato per il teatro il testo appena pubblicato da Zikkaron in Vivere senza la chiave e dirige il tutto. L’illustrazione del libro, che riporto qui sotto, è di M. Cristina Ghitti.

Partner del progetto, oltre al Festival francescano, è l’Ufficio ecumenismo e dialogo interreligioso della Chiesa di Bologna.

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