BOLOGNA – Nelle prime ore della domenica di Pasqua, circa un migliaio di fedeli si sono riuniti nella Chiesa cattedrale per la celebrazione della risurrezione del Signore; un piccolo cambio di abitudini per i fedeli greco-cattolici in Italia, che da alcuni mesi avevano deciso con il loro vescovo residente a Roma, di adeguare il loro calendario a quello prevalente.
Cresce rapidamente di numero la comunità ucraina nel territorio bolognese, uno dei più interessati in Italia dall’arrivo di quanti fuggono dagli orrori della guerra nel paese. Anche molti di coloro sono arrivati nel paese a causa della guerra hanno voluto festeggiare la risurrezione di Cristo, che al di là delle questioni di calendario, è il fondamento sostanziale della fede e della speranza cristiana.
Al termine della divina liturgia celebrata in Cattedrale, l’Arcivescovo cardinale Zuppi ha rivolto un saluto appassionato, durante il quale non ha esitato a chiamare per nome l’aggressore, invocando per lui un sussulto di coscienza e di timore di Dio:
«Davvero prego tanto che chi ha voluto la guerra si fermi; che Putin guardi se stesso e tema Dio, il giudizio di Dio! E non bestemmi più con la guerra; che fermi la guerra. Questa è anche la mia preghiera e deve essere anche il nostro sforzo per risorgere noi, liberandoci da ogni male, liberando anche il cuore dal male, perché il male attacca il male, il male produce il male; e il nostro Dio è un Dio di amore e di vita! Христос воскрес! Cristo è risorto!»
Il rito della benedizione delle Pasque non è mancato in Cattedrale: ceste colme di cibi che tradizionalmente non vengono mangiati nel periodo del digiuno: carne, salumi, latticini, accanto alle immancabili uova, che in tutte le culture cristiane sono il simbolo della rinascita della vita.
Nella mattinata di sabato santo, il parroco don Mykhaylo Boiko aveva celebrato una Liturgia a Castel San Pietro, nella Chiesa dell’Annunziata, messa a disposizione degli ucraini, dalla Parrocchia locale.
Erano presenti anche il parroco don Gabriele Riccioni, il vicesindaco Andrea Bondi e la presidente della zona pastorale Cristina Baldazzi. Anche per loro dopo la Liturgia è stato compiuto il rito della benedizione delle Pasque, con la tradizionale abbondante aspersione dell’acqua benedetta.
Tra i fedeli ucraini presenti erano numerosi i profughi fuggiti dalla guerra. Alcuni di loro, ancora molto scossi, hanno raccontato il dramma della fuga sotto i bombardamenti nella zona di Harkiv, la seconda città del paese, violentemente colpita nelle ultime ore..
FONTE: chiesadibologna.it