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Presentato il libro «Ortodossia: dialogo e provocazioni»

Il dibattito è stato introdotto dai saluti del preside della Fter, Fausto Arici, da quelli del Gran Cancelliere, cardinale Matteo Zuppi, e don Andrés Bergamini

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BOLOGNA – Si intitola «Ortodossia: dialogo e provocazioni» il volume di Nicolae Brînzea, edito dalla Biblioteca Francescana, presentato lunedì 8 aprile 2024 scorso nella Sala della Traslazione del Convento di San Domenico.

All’iniziativa, voluta dalla Facoltà Teologica dell’Emilia-Romagna insieme all’Associazione Betania, con all’autore hanno partecipato anche Roberto Giraldo, docente emerito dell’Istituto di Studi Ecumenici «San Bernardino», ed Enrico Morini, già professore di Storia e istituzioni della Chiesa Ortodossa all’Università di Bologna. Il dibattito è stato introdotto dai saluti del preside della Fter, Fausto Arici, da quelli del Gran Cancelliere, cardinale Matteo Zuppi, e don Andrés Bergamini, direttore dell’Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso dell’Arcidiocesi di Bologna.

Nicolae Brînzea, ha sottolineato «Grazie a una lunga esperienza personale, mi sono accorto che la relazione stato chiesa, è soggetta a mutazioni man mano che la società si modifica. Questo è un fattore importante tanto per la chiesa ortodossa quanto per quella cattolica, chiamata a rispondere alle provocazioni che giungono di volta in volta dalla società, per farlo occorre seminare attraverso la parola di Dio». E ricorda che «Il libro è anche un modo per proseguire il dialogo e sforzarsi di creare convergenza nel cammino delle nostre due chiese sorelle».

 Enrico Morini, già professore di Storia delle chiese ortodosse dell’Alma Mater Università di Bologna, intervistato  sullo stato attuale dei rapporti fra le varie chiese autocefale ortodosse, in relazione alla drammatica situazione in Ucraina, ha affermato «Il momento è estremamente critico nei rapporti inter-ortodossi e questo ha la sua ricaduta negativa nel dialogo teologico con la chiesa cattolica. Il dialogo continua, però la chiesa russa non vi partecipa più, perché non vuole partecipare ai dialoghi a cui partecipa anche la chiesa di costantinopoli. Il dialogo procede fruttuosamente ma i suoi esiti non sono più panortodossi».

 

Il servizio di Marco Pederzoli

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