Ramadan 2022

Messaggio del card. Zuppi per la fine del Ramadan

Il testo inviato alla Comunità islamica

Fratelli e sorelle credenti dell’islam, al-salam alaykum. Com’è stato per l’inizio del mese di Ramadan, così desidero raggiungervi con il mio saluto al termine di questo tempo per voi così sacro, che ha coinciso in buona parte con la Quaresima e la Pasqua dei cristiani. Dio misericordioso e onnipotente benedica ciascuno di voi e le vostre famiglie, doni salute agli ammalati, lavoro ai disoccupati, sollievo ai carcerati, sostenga ogni proposito di bene, aiuti a vincere le tante inclinazioni al male, che turbano e inquinano le nostre relazioni.

Tra esse, la guerra è quella più evidente e orribile. La Bibbia e il Corano ci pongono di fronte ad Abele e Caino: la loro storia è il prototipo di tutti gli omicidi e i soprusi commessi dalla fondazione del mondo ad oggi. Dobbiamo forse riconoscere che Caino ha vinto? Quanto spazio di azione possiamo ancora lasciare a quel Caino che si agita nel cuore dei potenti, come nel cuore di ognuno di noi? Poiché la violenza è per sua natura sorda, incapace di ascoltare l’altro, il nostro contributo, come cristiani e musulmani, come credenti e non credenti, è la disponibilità al dialogo in tutti gli ambiti della vita.

Uno dei più urgenti è quello ambientale: la comunità islamica, a livello internazionale, sta mostrando una sensibilità crescente verso l’emergenza climatica, così com’è per la comunità cristiana e tante persone di buona volontà, appartenenti a ONG, associazioni di volontariato eccetera. Anche nella vostra tradizione religiosa, Adamo è simbolo di un mandato divino per la cura e la protezione di tutte le cose create, animali e piante, acqua e aria. Se ne può servire, ma senza sprecare e distruggere, senza frodare il diritto delle generazioni future, e deve riconoscere alla natura un valore in sé, indipendente dall’utilità che il genere umano ne può trarre. L’invito che vi rivolgo, alla fine di questo mese di Ramadan, è di continuare a pregare per la pace, per disarmare i nostri cuori e le nostre mani, per avere nel cuore e sulla bocca quel ramoscello d’ulivo che dopo il diluvio della guerra rappresenta la pace tra le persone e i popoli.

Vostro Matteo Maria Card. Zuppi

Bologna 2 maggio 2022

Il messaggio del card. Zuppi firmato

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