Baraccano

Il resoconto dell’incontro: “Disarmiamoci il nome di Dio in cui crediamo e Pace”

In occasione della XXI giornata del dialogo cristiano-islamico.

BOLOGNA – Si è svolto giovedì 27 ottobre 2022 presso il Santuario di Santa Maria della Pace del Baraccano l’incontro dal titolo: “Disarmiamoci il nome di Dio in cui crediamo e Pace”, in occasione della XXI giornata del dialogo cristiano-islamico.

Ha introdotto Marialuisa Cavallari, del comitato promotore della GIORNATA, che ha stato sottolineato il valore del dialogo, quale strumento per la promozione della Pace: “il dialogo, lungi dal richiedere la rinuncia alla propria, identità sostiene il riconoscimento dell’altro e individua il comune cammino, sulla via della Pace, della misericordia, dell’accoglienza, della condivisione, della salvaguardia del creato. Dialogo capace di rintracciare, nelle religioni, il terreno fertile, per far germogliare la Pace e far fiorire il germe di fratellanza, insito nel profondo, di ogni essere umano“.

E’ stata  ricordata la regola d’oro che, tutte le religioni custodiscono nelle loro scritture “fai all’altro quello che vorresti fatto a te stesso” recuperando l’intuizione originaria delle religioni, nate per rendere l’uomo veramente umano,  consapevole della sua appartenenza, alla totalità degli esseri.

Nel disarmo, nel ripudio della guerra, nella richiesta di un immediato cessate il fuoco e nella richiesta di trattative di pace e di relative azioni diplomatiche, è stato individuato il fattore determinante per porre fine ai devastanti conflitti. Sono stati  fatti riferimenti ai molteplici incontri, in corso in questi stessi giorni, a Roma  “Gridiamo la pace”, promosso dalla Comunità di Sant’Egidio, ad Assisi , in tante città d’Italia e tra breve, il 5 novembre 2022, ancora a Roma. Sono stati ricordati i grandi eventi delle rispettive guide spirituali, a partire dal 4 febbraio 2019 ad Abu Dhabi tra papa Francesco ed il grande Imam di Al-Azhar e ai tanti altri, seguiti successivamente. Eventi che devono coinvolgere giovani donne ,famiglie e le rispettive comunità religiose.

Poi ha preso la parola Islam Said Mahdy dell’Associazione degli Imam e delle Guide religiose. Nella sua articolata ed intensa relazione, ha fatto riferimento al Libro della Genesi, sottolineando che in esso, non si parla solo della creazione, ma anche dell’invito a conoscere l’altro, a non rimanere chiusi in sé stessi, per poter diffondere armonia e pace, Pace che è anche uno dei 99 nomi di Dio. Islam Said ha rinnovato l’invito al dialogo, alla reciproca conoscenza e all’impegno per il bene comune perché: “chi dona un sorriso è pace, chi sfama un povero è pace, chi toglie dalla strada un ostacolo è pace”.

L’intervento di Francesca Vanelli dell’ Associazione “Il Poggeschi per il carcere” è stato anch’esso centrato sulla necessità di conoscerci. Partendo dall’esperienza personale ha ripercorso le tappe che l’hanno portata a capire usanze e riti dei fratelli musulmani, che in un primo approccio, la mettevano in difficoltà.

Daniele Magliozzi presidente dell’Azione Cattolica di Bologna, e membro della commissione diocesana ecumenismo e dialogo interreligioso, ha riferito delle positive iniziative promosse con gruppi di ragazzi appartenenti alla parrocchie e alle comunità islamiche. I ragazzi hanno saputo vivere, con serenità e spontaneità, esperienze di giochi sportivi e di convivialità.

“Sono stato chiamato – ha detto Daniele nel suo intervento – come presidente dell’Azione Cattolica in quanto come associazione crediamo fermamente che la pace va costruita insieme, indipendentemente dalle religioni di appartenenza. Per questo quest’anno in occasione della giornata della pace stiamo organizzando, come abbiamo fatto in passato, una giornata di preghiera e di riflessione Cristiani e Musulmani insieme che coinvolgerà bambini, ragazzi ed adulti.  Lavorare insieme come credenti, in questo periodo storico così delicato e difficile, perché la pace sia la nostra priorità, partendo dai bambini, dai ragazzi e dai giovani. Insieme la pace si può costruire”.

E’ stata poi la volta di Cristina, moglie di Islam Said Mahdy. La giovane donna musulmana ha condiviso la sua esperienza di insegnante di inglese in una scuola cattolica, Dopo la sua conversione all’Islam e la decisione di portare il velo, le era stata comunicata l’incompatibilità della sua presenza nella scuola. Successivamente, attraverso il reciproco ascolto, la Direzione della scuola, le è ha riconfermato l’insegnamento ed è stata accolta da tutti, con la particolare gioia dei suoi piccoli allievi.

L’incontro è poi stato suggellato dalla lettura di due poesie di Francesco d’Assisi e del mistico musulmano Rumi, entrambi del 1200.

Il momento finale di convivialità ha visto la distribuzione dei così detti ‘biscottini della condivisione’ preparati in casa , a forma di piccoli pani, simbolo primario della cristianità, e da barchette di datteri, frutto consigliato dal profeta Mohamed, per il suo alto valore nutritivo. Sono seguiti scambi di indirizzi e proposte di incontri, per dare continuità a momenti di reciproca conoscenza e di impegno comune.

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